indietro
Glossario
 
Antisemitismo: parola coniata nel 1879 da Wilhelm Marr, giornalista tedesco che aveva in odio gli ebrei. L'accezione originaria è "avversione agli ebrei"; oggi ha più il significato di "pregiudizio verso gli ebrei."
 
Ariano: nella sua accezione originaria, il termine indica le popolazioni iraniche e quelle indiane di origine indoeuropea; dai nazisti esso fu indebitamente esteso a tutti i popoli di lingua indoeuropea, in particolare a quelli germanici (passando quindi a indicare persone di pelle bianca di tipo nordico), e assunto a sinonimo di razza pura e superiore in opposizione a ogni altra razza.
 

Diaspora: la dispersione degli ebrei al di fuori della Palestina, a partire dalla cattività babilonese. Vengono chiamati collettivamente così ancor oggi quegli ebrei che non vivono in Israele.

 

Ghetti: quartiere di una città circondato da mura in cui gli ebrei erano obbligati a risiedere. Ora la parola si usa anche per indicare quartieri, isolati o intere città prevalentemente abitati da gruppi minoritari; in questo caso le barriere saranno piuttosto di tipo socioeconomico e non fisico.

Curiosità: nei primi tempi furono gli stessi ebrei della diaspora a voler vivere separati dal resto della comunità, in parte per la necessità di proteggersi, ma forse ancor più per il bisogno religioso di essere vicini alla sinagoga e ad altre istituzioni religiose. Il concetto di segregazione non volontaria dietro a vere e proprie mura è assai antico, ma non fu attuato sistematicamente fino al 1462, in Germania, a Francoforte. L'idea si propagò nel resto d'Europa e divenne norma nel Cinquecento. Diversamente da quel che sarebbe accaduto nei ghetti del nostro secolo, era possibile agli ebrei lasciare il ghetto di giorno per occuparsi dei propri affari. Se la permanenza all'interno di questi luoghi garantiva la sicurezza personale, le condizioni di vita erano però poco igieniche a causa dell'eccessivo affollamento. Inoltre l'isolamento ebbe l'effetto di evitare l'integrazione con le culture dei paesi ospiti, e diede modo alla cultura ebraica di conservarsi intatta

Gli stati che non tolleravano la presenza degli ebrei nemmeno nei ghetti li cacciarono; In epoche diverse gli ebrei dovettero abbandonare in massa l'Inghilterra (1290), la Francia (1306, 1394), l'Austria (1420)e la Spagna (1492) oltre a subire svariate espulsioni a livello locale in tutta Europa, compresa la Germania. Talvolta queste espulsioni venivano revocate quando i governi si accorgevano che gli ebrei assolvevano ad una funzione preziosissima per il commercio e la finanza.

Solo dopo l'Illuminismo gli ebrei ebbero la possibilità di partecipare alla vita sociale liberi da persecuzioni

 
Olocausto: il termine "olocausto" (dal greco holos "completo" e kautos "rogo" come nelle offerte sacrificali) venne introdotto alla fine del xx secolo per riferirsi al tentativo compiuto dalla Germania Nazista di sterminare tutti quei gruppi di persone ritenuti "indesiderabili".
 
 
Torah: letteralmente significa "insegnamento". Consta dei cinque libri di Mosè: la Genesi, l' Esodo, il Levitico, i Numeri e il Deuteronomio, noti anche come Pentateuco, ovvero la prima parte dell'Antico Testamento. Il termine si riferisce anche al rotolo di pergamena che porta scritto a mano tutto il testo dei cinque libri.
indietro