SCUOLA SECONDARIA
"BORGO"
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PREMESSA: con il professore di tecnica e la professoressa
di matematica abbiamo affrontato l' argomento dell'importanza del cibo.
Fino a trent'anni fa l'Italia era considerata un esempio da imitare per
una sana alimentazione; successivamente con l'arrivo dei fast food la
dieta mediterranea è stata in parte tralasciata soprattutto dalla
popolazione più giovane
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La storia del pane accompagna l'uomo da molti millenni. Questo alimento
ha dapprima preso forma di focaccia, cotta su pietre calde, come del
resto si fa ancora in molti Paesi, oppure sotto la cenere. Dalla focaccia
al pane classico il passo è stato breve e gli Egizi sono da considerare
i primi veri maestri dell'arte della panificazione. A testimonianza
di ciò ci sono alcune antiche pitture tombali che mostrano chiaramente
la tecnica usata dalle popolazioni che vivevano lungo il fiume Nilo:
a partire dall'impasto morbido realizzato in recipienti di terracotta
e versato poi in stampi caldi, che venivano sovrapposti e in seguito
messi in forno, gli Egizi creavano un pane dalla evocativa forma di
piramide. Si racconta che avessero in produzione ben settantadue tipi
di pane diverso. Gli Assiri poi, che si servivano di orzo e grano mischiati,
preparavano una focaccia alta che ponevano in vasi di terra, preriscaldati
sulle braci; una volta sigillati ermeticamente con un coperchio, questi
vasi venivano seppelliti in buche scavate nel terreno: il pane cuoceva
come in una pentola norvegese. Ai Greci, che inizialmente ponevano il
pane a cuocere nella cenere oppure sotto una campana, va il merito di
avere inventato il forno a legna con apertura frontale. La focaccia
di orzo era l'alimento base, consumato tutti i giorni mentre "l'artos",
o pane di frumento a forma di pagnotta, era riservato ai giorni di festa.
Il pasto era composto di "maza" (pane), tagliata e farcita
con "opson" o meglio con tutto ciò che poteva accompagnare
il pane (carne esclusa). I Romani appresero l'arte di panificare tra
l' VIII e il VII a.C. e passarono dalle loro pappe di cereali a una
preparazione casalinga, molto contestata da Catone, che reputava questa
moda esotica e sconveniente. Per lungo tempo sarà anche proibito
usare il pane nei sacrifici perché veniva considerato un alimento
impuro, come del resto avviene nella tradizione ebraica. A proposito
della religione ebraica va detto che era accettata solo la focaccia
senza lievito che si chiamava "azymi" che simboleggiava la
purezza ed era consumata nei giorni di festa.
In tutte le culture il pane era considerato il nutrimento base del
corpo e della mente, assumeva valenza religiosa (basti pensare all'eucarestia,
al pane azimo), era simbolo di condivisione (Gesù spezzò
il pane nell'Ultima cena), di bontà ("buono come il pane"),
di sopravvivenza ("ti guadagnerai il pane con il sudore della fronte"),
seguiva l'uomo negli eventi principali della sua vita: c'era il pane
della nascita, del matrimonio, della morte, dell'estate, della mietitura
A lungo il pane ha mantenuto questa importanza nella vita degli uomini:
nel suo nome si sono combattute guerre e fatte rivoluzioni; le carestie
lo hanno sentito evocare come un triste ritornello.
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La farina è il derivato principale dei cereali,
precisamente dai chicchi.
Il chicco è diviso in tre parti:
Gli involucri esterni contengono cellulosa e sostanze proteiche
La massa farinosa è ricca di amido e di glùtine
L'embrione è come una piccola pianta con alto valore nutritivo
Esistono quattro tipi di farina: 2-1-0-00.
La farina di tipo 2 è adatta a fare il pane perché è
più grossa delle altre, quella di tipo 1 è adatta a fare
la pasta perché è si grossa, ma comunque più sottile,
la numero 0 è adatta alla pizza e quella di tipo 00 ai dolci.
La farina oggi viene fatta grazie a macchine che prima sgretolano il cereale
e successivamente viene setacciato più volte per i vari tipi di
grandezza.
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Nell'antichità invece venivano macinati grazie
a macine di pietra e dopo veniva setacciato a mano.
Lo scopo per cui viene utilizzata di più la farina è fare
il pane, un alimento che viene utilizzato di più in Italia. Viene
fatto con farina, acqua, lievito; questi ingredienti vengono mescolati
per formare un impasto elastico, viene lasciato lievitare e dopo viene
infornato con varie forme.
Anche la pasta è molto utilizzata in Italia. Viene fatta con
farina ed acqua; dopo essere impastata viene messa in vari stampi e
lasciata essiccare.
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Il modello alimentare mediterraneo italiano è il
tipo di alimentazione seguito dagli italiani non oggi, ma verso il 1960.
A quell'epoca nel nostro paese si consumavano in proporzione più
derivati dei cereali e meno carne. Dal 1980 il cibo si comincia a riempire
di grassi (merendine, patatine ecc.).
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Il frumento o grano è noto fin dai tempi antichi
e rappresenta ancora oggi, soprattutto nelle zone temperate, la principale
forma di cibo per l'uomo. Il frumento è originario dell'Asia sud
occidentale; attualmente viene coltivato in tutti i continenti e la produzione
mondiale è costantemente aumentata negli ultimi anni, raggiungendo
nel 1993 i 564 milioni di tonnellate. I principali produttori sono: Cina
e Canada. I paesi dell'Unione Europea, tra cui spicca la Francia, hanno
una produzione complessiva pari al 15% del totale Mondiale. In Italia
si coltivano circa 2.280.000 ha, con prevalenza di frumento duro
e si producono complessivamente 80 milioni di quintali di cui 39 milioni
derivano dal grano tenero, e 41 da quello duro ( 1994 ).
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La produzione italiana di frumento tenero (triticum aestivim)
è concentrata prevalentemente al centro-nord e copre solo in parte
il fabbisogno nazionale (55%). La superficie investita, dopo una forte
contrazione, verificatasi negli anni '80, soprattutto al nord, vantaggio
di colture più produttive e redditizie, quali il mais, l'orzo,
la barbabietola e la soia, ha recentemente ripreso ad aumentare a seguito
della politica di aiuti comunitari. Il frumento tenero si adatta soprattutto
ai terreni ben dotati, di medio impasto ed argillosi, mentre dà
produzioni scadenti in suoli sabbiosi, poveri ed a reazione acida. Le
varietà a semina autunnale coltivate in Italia sopportano bene
i freddi invernali, e richiedono, a partire della levata, temperature
crescenti. In fase di maturazione il frumento si avvantaggia di un clima
caldo e poco piovoso.
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Che cosa c'è che ha sapore di buono
Che sa di bianco ma non è neve
Che sa di nuvole senza tuono
Che sa di acqua ma non si beve
Che sa di crosta, forno e farina
Che sa di baci dell'innamorata
Che sa di giorno di prima mattina
Che sa di pane che viene sfornato
Che sa di sale, cielo, campane
Che cosa c'è che ha il sapore del
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