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I F.LLI TRILLINI
DATE

GUALTIERO Osimo 1889 - Libia 1912
ENRICO Osimo 1891 - San Pietro Natisone 1917
GIUSEPPE Osimo 1896 - Monte Grappa 1918
IGINO Osimo 1900 - 1919 Ospedale militare di Bologna (per le ferite riportate nell'ultima battaglia)
TESTIMONIANZE
Della loro vita restano alcuni ricordi: dei libri, uno strumento musicale, qualche fotografia, le medaglie al valore.
Troppo breve è stata la loro esistenza e già così lontana nel tempo.
Erano dei ragazzi semplici, con i loro sogni e la gioia di vivere comuni ai giovani di tutti i tempi.
Ma gli ideali per cui hanno dato la vita: pace, giustizia, amore, libertà sono attuali, vivi e presenti anche oggi; valori immortali e universali da additare ai giovani perché ne rendano testimonianza e costruiscano un mondo migliore.

I fratelli Trillini riposano nella chiesa del Cimitero Maggiore di Osimo in un piccolo mausoleo posto a destra dell'altare.
Il Comune di Osimo ha voluto onorare la loro memoria ponendo un cippo con una scritta a fianco alla loro casa natale.

La famiglia Trillini

FATTI
I fratelli Trillini sono nati ad Osimo, abitavano in via Montefanese, non lontano dalla nostra attuale scuola. Due di loro frequentavano la scuola di agraria a Fabriano.
Gualtiero partecipò alla guerra di occupazione in Libia e durante i combattimenti morì.
Enrico, Giuseppe, Igino, durante la prima guerra mondiale, combatterono lungo il confine con l'Austria, nelle trincee scavate tra le montagne del Trentino e del Carso.
Con battaglie dure e sanguinose i nostri soldati conquistavano pochi metri di terreno.
Enrico morì nei combattimenti di San Pietro Natisone durante l'attacco della Bainsizza; Giuseppe sul Monte Grappa e Igino partito per la guerra appena diciottenne, morì a guerra finita all'ospedale Militare di Bologna per le ferite riportate nell'ultima battaglia.
La scuola di agraria
VITA DA SOLDATO

La vita era dura:

  • percorrevano molti chilometri a piedi lungo i sentieri delle montagne dove andavano a combattere;
  • trasportavano armi e bagagli a spalla e usavano muli per i carichi più pesanti;
  • dovevano scavare trincee, rifugi sotterranei, gallerie per nascondersi e nascondere cannoni e mitragliatrici;
  • vivevano nelle trincee anche durante l'inverno, al freddo, tra il fango e con abiti inzuppati dopo le piogge;
  • quando era troppo freddo per non congelare si muovevano continuamente;
  • durante gli attacchi uscivano dalle trincee e combattevano gli uni contro gli altri finchè l'altra parte non si ritirava;
  • l'unica speranza che li sosteneva era il ritorno a casa.
CONSIDERAZIONI

Questi ragazzi meritano il titolo di eroi perchè hanno combattuto e dato la vita per l'Italia, la pace, la libertà.
Per noi è un onore che il nostro Istituto si chiami "Istituto Comprensivo F.lli Trillini" perchè è bene ricordare il loro coraggio.
Ora che conosciamo la loro storia li ricorderemo sempre, ormai sono entrati nei nostri cuori.
Non ci sembra giusto che i giovani, pieni di gioia, di speranza e di sogni, vadano in guerra.
La guerra stessa è inutile.

Gli alunni dell'Istituto